JUL
30
Mostre 2013
Dylan Dog
A cura di Raffaele De Falco
8 novembre-1 dicembre
Galleria Provinciale d’Arte Santa Chiara,via Salita Liceo (Cs)
Orari di apertura mostra: tutti i giorni (escluso i lunedì)
dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Una grande mostra per rendere omaggio al celebre protagonista dell’horror italiano, creato da Tiziano Sclavi e divenuto in poco tempo un successo editoriale a livello mondiale.
In esposizione, esclusivamente per il Festival Le Strade del Paesaggio, i disegni originali tratti dagli albi di Dylan Dog, che nel corso del tempo hanno sapientemente alternato all'orrore tradizionale lo splatter moderno dei film di Dario Argento e George Romero, ma anche il giallo, il surreale e il fantastico in genere, sempre contaminati da una vena ironica che nel corso degli anni ha dato vita ad una sorta di "sophisticated horror comedy".
Con questi ingredienti, dapprima lentamente e poi in un crescendo sbalorditivo, è esploso il "fenomeno Dylan Dog", diventato il fumetto più venduto in Italia (tra inediti e ristampe ha raggiunto il milione di copie mensili). Non solo. Per la prima volta, un prodotto di larga diffusione popolare si è affermato come fumetto d'autore, osannato dalla critica e dagli intellettuali più celebri. Dylan Dog è un detective privato che si occupa esclusivamente di casi “insoliti”, in tutte le sfumature del termine. Ha poco più di trent'anni, è inglese, vive a Londra in una casa piena di gadget "mostruosi", con un campanello che al posto del classico suono emette un urlo agghiacciante. Ex agente di Scotland Yard, ha un passato misterioso di cui si conosce ben poco, e anche quel poco è avvolto in una dimensione onirica e surreale. Non a caso il sogno (o meglio l'incubo), e tutto ciò che sembra essere al di là del reale, è terreno fertile in cui coltiva i suoi interessi personali e professionali.
A lui si rivolgono persone a cui la polizia non crede, spesso etichettati come squilibrati, e che rischierebbero davvero di scivolare nella follia se non trovassero qualcuno disposto ad ascoltarli e aiutarli. E chi meglio di Dylan Dog, l'unico "Indagatore dell'Incubo" del mondo, potrebbe assolvere a questo compito? Le sue parcelle sono basse, spesso non si fa pagare: i soldi non gli interessano (infatti ha quasi sempre il portafoglio vuoto e non riesce neppure a pagare l'affitto o le bollette del telefono e del gas).
È la paura ad affascinarlo, la paura irrazionale e inspiegabile dell'ignoto. E lui stesso ha paura: non è certo un eroe invincibile, anzi, a volte non riesce proprio a risolvere il caso, a uccidere il mostro, a scacciare l'incubo. O più spesso ci riesce solo in parte, e quando tutto sembra finito, l'orrore ricompare.
Un anti-eroe, dunque? Neanche: soltanto un uomo. Un uomo che, a differenza di tanti, non rifiuta l'ignoto ma tenta anzi di penetrarlo e comprenderlo, specie quando il mistero e l'orrore si celano nel profondo dell'inconscio. Ironico, impulsivo, problematico, pieno di dubbi su se stesso e sul mondo, forte e tenero nello stesso tempo, Dylan Dog odia la violenza (ha una vecchissima pistola, ma non la porta quasi mai, e colpisce unicamente per difendersi), ama le donne (e puntualmente, quasi in tutti gli episodi, ha un'avventura sentimentale), si diverte a suonare il clarinetto (il "Trillo del Diavolo" di Tartini) e a costruire un modellino di galeone che forse non finirà mai. È un accanito cinefilo, legge molto e di tutto, adora la pizza e si veste sempre nello stesso modo (ha una serie infinita di giacche nere, camicie rosse e jeans). E nonostante tutti gli orrori e le allucinanti assurdità di cui è stato testimone, non si può dire che creda ancora del tutto, ciecamente, al soprannaturale. In molti casi, come quelli dei fenomeni Esp o degli Ufo, il suo motto è: "Non ci credo, ma ci spero".
E le donne? Vizi o virtù? Certo, ne ha avute moltissime, ma è proprio l'opposto del "seduttore" che pensa unicamente al sesso: per Dylan contano soltanto i sentimenti, e il sesso è sempre e soltanto per amore, vero amore.
Tutti elementi che troverete nelle decine di tavole originali disegnate dagli autori di Dylan Dog, che in questi anni, con tanta fatica e ineguagliabile talento, hanno dato vita a racconti che ormai sono vera e propria leggenda.
Il percorso di chi visiterà la mostra si alternerà tra Amore e Morte nel suggestivo scenario della Galleria Provinciale di Santa Chiara dove l’allestimento prevede più di una sorpresa.
Un’esposizione unica, assemblata con passione da Raffaele De Falco, uno dei più grandi storici del fumetto presenti sul territorio nazionale, con l’appoggio della Sergio Bonelli Editore, oramai partner essenziale del Festival. Un’altra avvincente tappa fumettistica che nella scorsa edizione ha visto cavalcare Tex Willer per le vie della città e che oggi percorre l’impervio e misterioso sentiero di una nuova e appassionante avventura.
PASOLINI di Davide Toffolo
di Davide Toffolo
28 novembre-6 dicembre
Galleria d’Arte LB, via Riccardo Misasi, 99
Orari di apertura mostra: da martedì a domenica
dalle ore 10.00 alle 18.00
Mostra di opere originali tratta dall’omonimo libro pubblicato da Coconino Press
28 Novembre
ore 18.00
incontro con l’autore
In questa mostra, ospitata dalla galleria d’arte Ellebi, potrete ammirare i disegni originali di un’importante pubblicazione che segna un punto di svolta nella carriera fumettistica di Davide Toffolo. Come il precedente Carnera, la montagna che cammina e il recente Il re bianco, anche in questo caso siamo di fronte ad una biografia sui generis, in cui l’autore fa a meno dell’aneddotica per concentrasi meglio sulle emozioni che scaturiscono dall’incontro con l’artista trattato. Non a caso il Pasolini che l’autore racconta non è il vero Pier PaoloPasolini, o almeno questo sembra emergere dalla lettura del fumetto. Costui si veste, parla e somiglia nei tratti somatici al poeta e cineasta scomparso nel 1975, ma non può essere il Pasolini originale dato che tutto il racconto si svolge ai nostri giorni. Questo, però, risulta l’elemento più trascurabile del fumetto, un sentito viaggio all’interno della parola dell’autore, non tanto per carpirne la portata profetica, ma per comprendere il senso di una poetica proiettata all’interno di una società che, in confronto a quella odierna, era profondamente differente. Per fare ciò Toffolo mette in gioco la propria persona, o meglio la propria trasfigurazione in forma di personaggio all’interno del proprio fumetto, per poter parlare ad un poeta immaginato e/o immaginario e poter capire quali sue riflessioni possano ancora oggi scuotere le coscienze di noi borghesi assopiti, senza che tali parole siano sradicate dal contesto storico e sociale in cui sono state pronunciate. Questa paradossale intervista, fatta di pochi incontri, si muove su scenari di un’Italia diversa da quella pasoliniana, anche se l’autore si sforza nel tentativo di scoprire dove sia finita l’immagine e l’estetica di quel paese. E per questo va a visitare il luogo della morte del poeta (un po’ come fece Nanni Moretti in Caro diario) oppure le vie dove girò Accattone, uno dei suoi migliori film.
Questo Pasolini fuori sincrono, così come ce lo racconta Toffolo, è veramente strano, ieratico, distaccato dal mondo che cerca di analizzare con le proprie riflessioni. Più vicino ad un personaggio di un suo film che al vero Pasolini, quasi che l’autore del fumetto abbia condensato la poetica e la personalità dell’artista friulano in un’unica figura, per questo irreale, ma altrettanto potente e affascinante. Con un andamento ellittico, fatto di dialoghi a due, di riflessioni e allegorie, il libro di Toffolo risulta riuscito nel tentativo di non essere banale e didascalico, anche se l’ampio uso di testi del poeta di Casarsa poteva generare l’effetto contrario. Invece quest’aspetto è ben integrato all’interno di un racconto che per Toffolo (o perlomeno per il suo omologo di carta) è un viaggio iniziatico e conoscitivo della figura e dell’importanza artistica di Pasolini. Un’esperienza che si esaurisce con un mancato appuntamento, quasi che il poeta volesse sottrarsi dall’essere totalmente spiegato, analizzato, conosciuto, per poi ricomparire e riemergere nell’allucinazione che chiude il libro in una sequenza di rara poesia.
Insomma, più che un omaggio ad una delle figure italiane più importanti del ventesimo secolo, sembra che Toffolo abbia voluto calarsi profondamente nel senso delle riflessioni e dell’arte di Pasolini, immaginando un fumetto più espressivo che verista. Dipingendo e raccontando un poeta morto da trent’anni, Toffolo un po’ parla di sé e del perché ad un certo punto della propria esperienza la vita e le opere di Pier Paolo Pasolini diventino così importanti per lui, come uomo e come artista. La risposta, semmai debba esserci, rimane però sospesa, e forse neanche il fumettista la conosce. Ma questo non è per forza un difetto in quanto nella vita e nell’arte l’importante è interrogarsi, anche a costo di non ottenere tutte le risposte. Con quest’opera e con il precedente Carnera, la montagna che cammina, Toffolo ha impresso una svolta alla propria carriera, abbandonando in parte lo stile con cui si era precedentemente mostrato al suo pubblico attraverso opere come Fregoli o Piera degli spiriti, per esplorare così percorsi decisamente inediti. Un cammino questo che non sembra doversi arrestare dopo il recente Il re bianco, in nome di una ricerca artistica forse ancora non compiutamente espressa, ma originale e coraggiosa.
Altan
8 Novembre 1 Dicembre
Galleria Provinciale Santa Chiara,via Salita Liceo
Orari di apertura mostra: tutti i giorni (escluso i lunedì )
dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Un regalo esclusivo riservatoci dal Peperoncino Festival di Diamante, partner del Festival, che ha voluto condividere questa mostra di ALTAN.
Nato il 30 settembre 1942 a Treviso, Altan intraprende studi di architettura non condotti a termine per amore del cinema, cui si dedica come scenografo e sceneggiatore. Trasferitosi in Brasile nel 1970, due anni dopo pubblica il suo primo fumetto per bambini su un giornale locale; nel ’74 inizia una regolare produzione in Italia, dando vita sulle pagine di “Linus” a Trino, un atipico dio intento alla creazione del mondo. L’anno seguente torna in patria e crea la cagnolina Pimpa, che continua a realizzare per il "Il Corriere dei Piccoli"; sarà poi la volta di Cipputi, operaio metalmeccanico vetero-comunista e disincantato, destinato ad una straordinaria fortuna. Geniale e instancabile, Altan ha proposto anche taglienti riscritture biografiche di personaggi storici (Cristoforo Colombo, Francesco D’Assisi), bizzarre narrazioni con protagonisti avventurosi (Sandokan), vicende della contemporaneità con curiosi eroi (Fritz Melone, Cuori Pazzi). Grande estimatore del Brasile (ha sposato una donna del luogo), Altan vive ad Aquileia con la moglie e la figlia, venuta al mondo non casualmente a Rio de Janeiro. Altan è autore di numerosi romanzi a fumetti, tra i quali Ada, Macao, Friz Melone, Franz, Cuori Pazzi, Zorro Bolero, tradotti e apprezzati anche all'estero. Tra le opere per bambini si ricorda la serie Il primo libro di Kika, composta da dodici volumetti e i racconti, sempre scritti e illustrati dall’artista, come Il nonno non ha sonno, Carlotta fa un giretto, Il pinguino Nino, Paloma va alla spiaggia o Simone Acchiappasuoni. Tra il 1982 e il 1983 Altan è impegnato in una serie di 26 filmati di animazione col personaggio Pimpa per una coproduzione televisiva internazionale RAI. Dal 1992 ha illustrato, per la collana Einaudi Ragazzi, tutta la serie dei libri di Gianni Rodari, mentre tra le opere di altri autori da lui illustrate sono da ricordare Il libro dei gatti tuttofare di T.S. Eliot, Emilio di Antonio Porta, Il naso di Gogol e Istruzioni alla servitù di Jonathan Swift. Sempre nel 1992 su sue sceneggiature sono stati realizzati uno speciale televisivo in animazione di Kamillo Kromo e un video per la prima infanzia con sei storie della serie Il primo libro di Kika. Grazie alla sua passione per il cinema Altan vanta collaborazioni con registi di fama internazionali, come il francese Gérard Zingg con il quale ha scritto la sceneggiatura del film Ada tratto dal suo fumetto, mentre con il regista Sergio Staino quella di Non chiamarmi Omar, ispirato al suo racconto Nudi e Crudi. Le sue vignette di satira politica sono state pubblicate su "Panorama", "Tango", "Cuore" e "Smemoranda", "L'Espresso", con cui collabora da anni, e "la Repubblica.
Questa mostra ripercorre le tappe più importanti del suo lavoro.
Paesaggi da fabula
Opere di Giancarlo, Mauro e Flavia Caracuzzo
… e fine di tutto il nostro esplorare
sarà arrivare dove siamo partiti e conoscere il luogo per la prima volta.
T.S. Eliot
8 novembre-1 dicembre
MAM,C.so Telesio, 17
Orari di apertura mostra: da lunedì a venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30
sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00
Fantastico o realistico, cupo o solare, affollato o deserto, c'è sempre un “luogo” in una fiaba, uno spazio che in apparenza funge solo da sfondo al racconto ma che in realtà, spesso, ne incarna il senso più profondo.
Quando si parla di paesaggio o di scenario da fiaba, in genere si vuole sottolineare l'atmosfera meravigliosa e irreale di un luogo, il suo essere magico, fantastico. Il tutto sottolineato da significati e accezioni positive.
Le fiabe, invece, di frequente sono scabrose e orrifiche, anche perché l'interazione tra il nostro universo interiore e il mondo circostante ne determina le variabili.
E se per il lettore non esiste una forma data che raffiguri la montagna, la foresta e il ruscello, che si fondono nel racconto, dipingendone idealmente la trama nella sua mente, per un artista figurativo, che pur si nutre di fantasia, è data la possibilità di interpretare lo stesso mondo attraverso dimensioni e prospettive. Senza prescindere, anche per l’artista, dall’opportunità di percorrere quel doppio viaggio di trasformazione dei paesaggi in cose che ancora non immaginava, in una dimensione priva di un tempo e di uno spazio definito, quel “c'era una volta” che conduce al segreto più nascosto: se stessi.
Amour?
di Martina Peluso
9 novembre -1 dicembre
Galleria d’arte Terrain Vague, via Monte San Michele, 17
Orari di apertura mostra: da lunedì a sabato dalle ore 17.00 alle 20.30
martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle 12.30
L’illustratrice napoletana Martina Peluso ha studiato arte della stampa e frequentato corsi di illustrazione a Sarmede, scegliendo di dedicarsi all’illustrazione per l’infanzia.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e, nel 2006, ha realizzato la sua prima mostra personale presso la scuola circense Carampa di Madrid. Nel 2007, nel complesso museale di San Damiano ad Assisi, allestisce una personale dal titolo Il Cantico delle Creature - immagini di un mondo di grazia. Si occupa da sempre di laboratori artistici e collabora con numerose case editrici italiane e straniere. Per le Edizioni San Paolo ha illustrato il libro di don Antonio Mazzi, L'amicizia (2013).
Questa mostra è una piccola antologica che raccoglie le fasi più importanti del suo lavoro.
MARTIN MYSTERE e la leggenda di Alarico
I disegni dell’albo speciale sulla leggenda di Alarico in mostra
9 novembre-1 dicembre
Museo dei Brettii e degli Enotri, via Sant'Agostino (Cs)
Orari di apertura mostra: da martedì a domenica
dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30
Le Strade del Paesaggio ritorna sui suoi passi e per tutta la durata del Festival espone presso il Museo dei Brettii e degli Enotri alcuni dei disegni originali realizzati da Raffaele Della Monica per l’albo speciale di Martin Mystère dedicato alla leggenda di Alarico per la terza edizione de “le Strade del Paesaggio”.
L’albo, realizzato con la preziosa collaborazione della Sergio Bonelli Editore, tenta di far luce sulla leggenda di Alarico e del suo legame con la città di “Consentia” (il primo nome di Cosenza dato dai Brettii); ad accompagnarci in questo viaggio immaginario, con la sua competenza e le sue qualità divulgative è il prof. Martin Mystère. Il testimonial ideale. Colui che è il depositario del sapere di fatti noti, poco noti, sconosciuti e mysteriosi. Definito non a caso il “Detective Dell’Impossibile”, reca con sé il gene della curiosità ed è cronicamente affetto dal virus della conoscenza. È lui a condurci lungo i sentieri di un’entusiasmante avventura storico-leggendaria attraverso il suo modo unico di raccontare e farci vedere, prima che con gli occhi, con la plasticità dell’immaginazione luoghi, gesta, azioni, luci, ombre e mysteri del visigoto Alarico.
Volti
di Giuseppe Stasi
8 novembre-1 dicembre
Galleria Provinciale S. Chiara, via Salita Liceo(Cs)
Orari di apertura mostra: tutti i giorni (escluso i lunedì)
dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Giuseppe Stasi è un giovanissimo artista che si è innamorato del fumetto frequentando i laboratori di Ivo Milazzo e Max Frezzato, tenutisi a Cosenza durante le scorse edizioni del Festival.
In mostra, negli spazi della Galleria Provinciale S. Chiara, alcune delle sue opere che realizza in modo costante, tra Longobucco e Bologna, attraverso un instancabile processo di ricerca.
Attraverso gli acquerelli, che utilizza magistralmente, ci restituisce l’affresco di un mondo bizzarro che sembra circondarlo, popolato da uomini, donne e animali che si muovono sullo sfondo di meravigliosi paesaggi trasfigurati dalla luce e dal colore.
Sketch
di Michele Hiki Falcone
9 Novembre - 1 Dicembre
Residenze Teatrali,San Fili ( Cs )
per informazioni sugli orari e prenotazioni visite contattare il seguente numero di telefono 392 4644615
Classe 90, da piccolo volevo fare il fumettista. Anche se aveva uno zio che gli regalava continuamente giocattoli, preferiva disegnarli sul cartone ritagliato e fantasticare su improbabili avventure.Writer durante gli anni del liceo, si diploma e frequenta l’istituto europeo di arti operative a Perugia e dopo la scuola internazionale di Comics a Reggio Emilia prima con shinobi comics, poi con gli odierni palgue comics di cui ha rilasciato recentemente una raccolta. Fra fumetti e street art, ad oggi, lavora come illustratore freelance per i committenti di tutti i pianeti e a tempo perso va in skate.
In mostra opere recenti di Michele Hiki Falcone.
Don Carlo De Cardona
Un passato sempre vivo
9 novembre -1 dicembre
Biblioteca Provincia di Cosenza,via Salita Liceo(Cs)
Orari di apertura mostra:
da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 13.00
lunedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.30
Un fumetto dedicato a don Carlo De Cardona, pioniere della diffusione della cooperazione di credito in Calabria. La pubblicazione fa conoscere in modo originale la straordinaria opera del sacerdote e spiega il valore della cooperazione con particolare riferimento alle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali. Frutto del suo impegno una lunga serie di Casse in tutta la Calabria. Fra quelle che videro l'impegno diretto di De Cardona vi fu l'odierna BCC di Mediocrati: proprio su iniziativa del Club Giovani Soci della Banca è nato questo fumetto. In mostra le tavole originali realizzate da Vincenzo Raimondi.