Con l’edizione del 2009 Alarico e il suo tesoro di metafore e ricchezze cognitive hanno attraversato la città delle confluenze e l’immaginario collettivo.
È la prima edizione di una programmazione triennale che lega la manifestazione a figure mitologiche ed eroiche che hanno attraversato il paesaggio della provincia di Cosenza. Annibale, Alessandro il Molosso e Alarico, il Re Visigoto che apre il nuovo ciclo del festival.
Manifestazione concentrata in due intensi giorni ad elevata carica emotiva. Guidati dal tratto dei migliori disegnatori italiani i partecipanti alla manifestazione sono stati coinvolti in un percorso attraverso le arti, la musica, la parola e la tradizione enogastronomica, scoprendo radici culturali e proiezioni future di una comunità.
Dall’arrivo di Martin Mystere, il celebre personaggio del mondo dei fumetti targati Sergio Bonelli, disegnato dal vivo dalla penna di Raffaele Della Monica in Piazza Duomo, accompagnato dalla degustazione di piatti e bevande preparati seguendo scrupolosamente ingredienti e metodologie dell’epoca, si è materializzato un percorso culturale contraddistinto da continui travasi tra storia e modernità, memoria e innovazione.
Parola e musica si sono continuamente intrecciate: la vicenda di Alarico è stata raccontata ai più piccoli, il Conservatorio della città di Cosenza ha eseguito un suggestivo e partecipato concerto di musica antica e il festival si è concesso il “lusso” di produrre uno spettacolo realizzato per “Le Strade del Paesaggio” eseguito in una prima ed unica rappresentazione nel teatro di tradizione “A. Rendano”. Suoni e Fracassi è stato un particolarissimo reading realizzato dallo scrittore Marco Philopat e dal gruppo musicale Quintorigo; una rilettura musicale di alcuni brani simbolo degli ultimi trent’anni si è alternata ad un racconto orale, che dalla vicenda da cui muove il tema dell’edizione di quest’anno ha inteso riprodurre tensioni, passioni, travagli, vittorie, sconfitte e speranze attraverso racconti orali di protagonisti di storie e vicende frettolosamente sepolte, come il tesoro di Alarico, la cui enorme ricchezza sta nel ricordarci, continuamente, il valore della memoria.