Morgana, la moda nel fumetto contemporaneo


Morgana, la moda nel fumetto contemporaneo

Opere di

Milo Manara, Alberto Gennari, Luca Raimondo, Stefano Casini, Giampiero Casertano, Lucio Filippucci, Giuliano Piccininno, Bruno Brindisi, Raffaele Della Monica, Alessandro Nespolino, Enzo Lauria, Luca Enoch

Sin dal primo atto della sua esistenza il fumetto è stato strettamente intrecciato con i desideri dei lettori. Le esigenze ludico/narrative del pubblico, a volte legate a bisogni ancestrali inconsci derivati dall’espressione sociale e/o individuale, sono state appagate dal prodotto d’attività creative studiate a tavolino perfettamente razionali e consapevoli, seppure figlie d’idee e fantasia pure. Fatto innegabile è che tali “esigenze”, consapevoli o meno, hanno indirizzato sull’onda umorale del moltiplicarsi dei generi: avventura, romanticismo, giallo, thriller, etc. La grande produzione a fumetti ha decretato successi e sconfitte di svariati titoli e tantissimi personaggi. La proposta di un “Racconto per immagini”, nel contesto in cui tale prodotto viene offerto, si lega dunque per forza di cose a filo doppio alle cosiddette “mode” attraverso un continuo, inventare, rincorrere, adattarsi e creare! Già, perché è la tendenza del momento, il gusto corrente, che spesso condiziona e guida nella realizzazione di un progetto fumettistico, come di pari molte altre volte è proprio un fumetto a fare moda. Ma c’è un aspetto nella “confezione “ di un fumetto, che pur essendo sotto gli occhi di tutti (per dirla alla Martin Mystère) resta misteriosamente invisibile! Non lo si nota e non vi si presta la dovuta attenzione perché lo si dà per scontato, ovvio, ”normale” : la Moda, intesa proprio come abbigliamento. Da questo punto di vista il fumetto rappresenta una fantastica impronta digitale dei tempi; una panoramica finestra sul costume di nazioni, popoli, culture, storia e tempo. L’abbigliamento degli eroi e dei “figuranti” di una storia nella contemporaneità temporale in cui si sviluppa, ad eccezione degli sgargianti ed improbabili costumi in calzamaglia dei super eroi, non è mai al centro dell’attenzione del lettore. Il perché? …è semplice, perché rappresenta un “dettaglio” che non incide sulla piena coscienza del lettore che è preso in tutta la sua concentrazione dalla lettura dell’azione, dalla recitazione, che si svolgono nella sequenza d’immagini di un fumetto, per cui, come detto, il vestiario dà poco nell’occhio, e raramente ha un risalto cosciente quello che gli attori di carta hanno addosso. Se però andiamo a riflettere e a concentrarci su quest’aspetto, trascurato dalla lettura che ne fa la nostra mente attiva, ci rendiamo conto di quanto sia importante e fondamentale al fine della narrazione e di quanto ci influenzi nel “giudizio” senza che ce ne rendiamo conto. Cosicché diventa palese che sin dal camicione giallo dello Yellow kid dei primi del ‘900 la replica nelle storie degli abiti (quelli di tutti i giorni: camicie, maglioni, cravatte, cappelli, foulard, scarpe, soprabiti, cappotti…) ha rappresentato nelle tavole dei grandi personaggi e nelle chine dei grandi autori un aspetto basilare del loro successo, dell’approccio con i propri tempi e, laddove l’ambientazione della storia lo esige, perché collocata in precisi e diversi spazi temporali non contemporanei, il frutto di rigorosi studi e ricerca iconografica.

È stata proprio la riflessione fatta su tale nota ad indurci a pensare d’allestire una mostra in cui si potesse effettivamente focalizzare e leggere questo punto di vista, ripeto, invisibile sotto la sua maschera di normalità ma che dimostra in modo inequivocabile quanto l’abbigliamento nella sua discreta presenza è parte fondamentale del racconto a fumetti. Un compito non facile, se si pensa alla vastità dell’argomento; un character, una storia, sono tali perché caratterizzati da personalità e corposità ma, è altresì vero che le storie si raccontano anche attraverso una scenografia di cui i vestiti, i costumi, sono alla base della recitazione!

Ora, proporre una mostra con “la storia della Moda nel fumetto” risultava improponibile per la sua vastità ed ecco allora che con l’aiuto di grandi autori di ieri e di oggi la scelta è caduta sulla realizzazione di un allestimento che desse l’idea di quanto importante sia il tema e, attraverso delle bellissime tavole, si potessero assaporare e apprezzare ma soprattutto “toccare con gli occhi” alcune delle sfumature che trasformano un disegno in opera d’arte. Per potervi proporre tutto ciò siamo ricorsi alla preziosa e fondamentale collaborazione della Sergio Bonelli Editore, di grandi autori che hanno messo a disposizione le loro opere, di grandi personaggi del fumetto nazionale ed internazionale. Nonché dall’esempio di due grandi Maestri del Fumetto: Alex Raymond & Milton Caniff, a cui generazioni di fumettisti hanno attinto e che sono diventati leggende proprio per la loro ineguagliata cura del dettaglio e capacità di vestire i propri eroi. Partiamo dunque da questi due punti fermi che aprono le porte di un percorso che ci porterà dall’Egitto del 2300 a.c. o la Babilonia di Nabucodonosor del 500 a.c. alla Londra degli anni ’70 di Dampyr o al futuro di Magic Patrol di Zona x, dalla Russia di Novikov del 1800 o il Dracula del ‘700, alla Roma del ’70 a.c. dalla toscana della guerra del 1943, al risorgimento della Bella Gigogin… in sostanza una serie di tappe che attraverso l’arte e la bravura di autori come: Milo Manara, Giuliano Piccininno, Enzo Lauria, Alberto Gennari, Stefano Casini, Raffaele Della Monica, Alessandro Nespolino, Luca Raimondo, Bruno Brindisi, Giampiero Casertano, Lucio Filippucci ci fanno capire quanto il raccontare delle avventure a fumetti passi attraverso la ricostruzione di mondi e quanto questa ricostruzione non possa prescindere dalla presenza del giusto abbigliamento.

Museo del Fumetto, Salita liceo
dal 10 al 26 ottobre

Orari d’apertura
tutti i giorni ( escluso  i lunedì )
dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00